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Ma i bambini sono centrali per tutti, come tutti dicono?

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Foto di Alexandra_Koch da Pixabay

La ricorrenza della “Giornata mondiale dei diritti dei bambini e degli adolescenti”, ci ha permesso di riflettere ancora di più su un dubbio: ma i bambini e più in generale i ragazzi son centrali per tutti, come tutti dicono? Vi è piena consapevolezza delle Istituzioni (e dei cittadini che le votano) circa la loro centralità , il loro “peso specifico” di essere il futuro della società?

La situazione tra i vari Paesi al mondo è molto diversa e i diritti da esigere sono di gravità e cogenza non confrontabile tra Paese e Paese. Non c’è dubbio che un bambino italiano, non è nella stessa condizione del suo coetaneo in Sierra Leone. Ma questo confronto non risolve il problema, perché non c’è Paese che non viva una costante: l’assenza di un naturale principio non negoziabile, tanto naturale e tanto declamato ma non concretizzato: il principio per cui prima di tutto vengono i bambini!

Scrive Roberto Rossini, presidente delle ACLI e Portavoce dell’Alleanza contro la povertà in Italia che “fino a quando ogni politica, a tutti i livelli, non ha chiara la centralità dei bambini e degli adolescenti, al punto di pensare a una costante valutazione di impatto di qualunque politica e servizio, saremo molto molto lontani dal traguardare livelli di civiltà degni di un mondo e di nazioni a misura di bambino e quindi a misura di futuro”.

Il tema è certamente questo ed è non solo centrato, ma anche trasversale a ogni dove, perché porta con sé la denuncia del retaggio culturale che essere bambini e giovani è un’età come le altre, senza tener conto che in quell’età si gioca il dna della società futura, dei successivi 70/80 anni.

Celebrare i bambini, gli adolescenti, più genericamente i giovani non può ridursi a un rito, rito che diventa sterile e inconsistente, se all’affetto che i bambini generano non segue da parte delle Istituzioni la concretezza di azioni che finalizzino ogni politica al bene più prezioso delle società, senza differenze di latitudine.

Specie in tempi di pandemia, ove più che a un recovery plan, bisognerebbe pensare a un Recovery children’s Plan (come ho avuto modo di spiegare nel precedente post su questo blog di poco meno di 15 giorni fa), vista l’emergenza in materia di povertà economica ed educativa a cui questa fascia fragile (per fisiologica età) di popolazione è esposta.

Il passaggio culturale centrale è passare dalla concezione del bambino da tutelare per le emozioni e l’affetto che una creatura indifesa infonde in chiunque, all’idea che dietro quella tenerezza c’è un alberello che cresce nelle sue fragilità strutturali di chi è giovane alla vita… e che quell’alberello è parte di un bosco che si rinnova, metafora della società in cui quel bambino vive e a cui quel bambino si relaziona e contribuisce.

Se così è, e le scienze neuropsichiatriche ce lo confermano nel sancire la specificità di un’età assorbente per il futuro come quella infantile ed adolescenziale, bisogna pensare non solo a un sistema di welfare adeguato o ad un sistema di giustizia minorile a misura di bambino e di adolescente; non serve solo insomma “riparare” bene, ma costruire in modo eccellente con politiche declinate al futuro, pensate appunto per i più piccoli.

Tutte, anche quelle che appaiono lontane dal tema dell’infanzia e dell’adolescenza: ambiente, bellezza, lavori pubblici, urbanistica, fisco. Insomma, non solo servizi sociali ed educativi o tribunali dei minori a misura di bambino. Altrimenti, il dubbio diventerà certezza, la gelida certezza che l’affetto e l’emozione che un bambino suscita lascia il passo al mondo dei “grandi”, gli stessi che da bambini hanno vissuto una società non proprio pensata al futuro, dimostrando che proprio “grandi” non sono.

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Gianluca Budano

Welfare manager pubblico, esperto in materia di politiche socio-sanitarie, ha diretto numerose amministrazioni pubbliche, anche in funzione di sovraordinato del Ministero dell’Interno in Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. Co-Portavoce nazionale di Investing in Children – Alleanza per l’inclusione e il benessere dei minori in Italia, già Consigliere di Presidenza Nazionale ACLI, Consigliere di Amministrazione di Terzjus – Osservatorio Nazionale di diritto del Terzo Settore, della filantropia e dell’impresa sociale, componente del Direttivo Nazionale del Forum delle Associazioni Familiari, dirigente di Avviso Pubblico – Associazione di Enti Locali e Regioni contro le mafie.